Così David Bowie ha sconvolto Bologna

Così David Bowie ha sconvolto Bologna

Tra quei 130.511 visitatori, anche noi. Biglietto in mano, una ragionevole fila, ma ce l’abbiamo fatta. Una cosa è certa: non avremo rimpianti pensando che, dopo quattro mesi di apertura, si è conclusa al MAMbo di Bologna l’unica tappa italiana di “David Bowie is“, la mostra realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra e organizzata in esclusiva per l’Italia da BPM Concerti.

Ci sarà amarezza in quanti, per un soffio, non ce l’hanno fatta. Noi ricorderemo le aperture straordinarie e gli orari prolungati per fan, appassionati di musica e curiosi che hanno reso omaggio all’artista scomparso lo scorso gennaio entrando in contatto, attraverso l’allestimento multimediale, con il processo creativo stesso del Duca Bianco.

Potenza emotiva decisamente forte dalla prima all’ultima sala. Qui un cubo di maxischermi, costumi sulle quattro pareti e oggetti appartenuti all’artista ci hanno tolto il fiato.

E i numeri? Uno spazio di oltre 1.000 mq, l’impegno di 60 persone, 400 fari, 15 km di cavi, 12 proiettori, 24 monitor per i contenuti video, 600 audioguide fornite dal partner Sennheiser. “David Bowie is” è pronta ora a fare un altro lungo viaggio. Destinazione Tokyo, dal prossimo 8 gennaio. Per noi però, Bowie, resterà per sempre qui.

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Valeria Scotti, giornalista, copy, blogger. Davide Cavarretta, full stack developer, DevOps engineer. Ci occupiamo di contenuti digitali. Nel tempo libero, scriviamo liste della spesa.

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