Foody, la piattaforma di turismo esperienziale enogastronomico

Foody, la piattaforma di turismo esperienziale enogastronomico

Si parte con 6 città e 20 esperienze offerte dai Local Host. Sono dieci le regioni attualmente selezionate.

È la prima piattaforma di turismo esperienziale enogastronomico dedicata a tutti quei viaggiatori che vogliono organizzare, prenotare e vivere esperienze enogastronomiche 100% locali ovunque si trovino. Ecco Foody, capace di mettere in contatto i viaggiatori con le persone del posto, i famosi locals che attraverso la piattaforma propongono le proprie attività enogastronomiche.

Come funziona? Il viaggiatore sull’homepage di Foody cerca la destinazione tramite il box di ricerca oppure selezionando una delle città già proposte e visualizza le esperienze enogastronomiche offerte dai Local Host presenti nella zona. Può quindi selezionare quella che preferisce, scendere nel dettaglio e visualizzare la pagina dedicata ad una esperienza specifica contente tutte le informazioni relative all’attività e stabilite dall’Host. Se interessato, manderà una richiesta di prenotazione per l’esperienza e procederà con il pagamento in modo sicuro tramite il sito.

Le esperienze sono attività enogastronomiche progettate, proposte e gestite dai Local Host del luogo che forniscono ai viaggiatori la possibilità di scoprire il territorio da un punto di vista culinario. Immaginate per esempio di andare a Genova e imparare a fare il vero pesto alla genovese nel mortaio, oppure un food tour a Napoli con una vespa d’epoca, andare a caccia di tartufi nel bosco con un cacciatore esperto, andare a pescare con un pescatore del luogo, poter partecipare ad una vendemmia oppure vivere un week end come un vero contadino. Le esperienze possono essere di durata variabile, un paio d’ore, un’intera giornata o più giorni.

Tendenzialmente tutti possono essere Local Host e proporre esperienze enogastronomiche: privati, guide turistiche ma anche aziende produttrici del settore che hanno così l’opportunità di far conoscere la propria realtà partendo proprio dal prodotto e utilizzando Foody come uno strumento di marketing e di business.

Iscriversi a Foody, entrare a far parte della community e proporre le proprie attività enogastronomiche è totalmente libero e gratuito. Non viene applicato nessun tipo di abbonamento alle persone che vogliono organizzare e proporre le proprie attività enogastronomiche. Foody guadagna solo quando il Local Host guadagna. Pertanto per fornire e mantenere un servizio di qualità, viene applicato un costo del servizio totale del 22%. Il 10% viene applicato al viaggiatore e il restante 12% all’Host. Il modello utilizzato è molto simile a quello di altre piattaforme conosciute e rinomate a livello internazionale come per esempio la stessa Airbnb.

Al termine di ogni esperienza Foody si attiva per procedere al pagamento dell’Host ovvero del prezzo da lui stabilito al netto del costo del servizio pari al 12%. Per diventare Local Host e proporre le proprie esperienze enogastronomiche basta inviare la propria proposta tramite il sito accedendo alla sezione “Diventa Local Host” in homepage, una volta inviata la propria proposta il Team di controllo qualità prende in carico la stessa e se rispecchia i nostri standard di qualità, consultabili sul sito, verrà pubblicata su Foody e sarà così visualizzabile e prenotabile dagli utenti interessati. In aggiunta alla proposta spontanea da parte degli utenti viene effettuata in parallelo una ricerca e selezione da parte del nostro team di esperienze già presenti sul mercato a cui si offre un ulteriore canale di vendita e promozione. L’obiettivo è dare risalto a tutta l’offerta enogastronomica per cui l’Italia è famosa nel mondo.

Si parte con 6 città e 20 esperienze offerte dai Local Host. Le dieci regioni attualmente selezionate da Foody sono: Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Puglia.

Foody nasce dall’incontro di due giovani ragazzi, Elena Bisio (CEO e Co-founder) e Michele Arleo (CTO e Co-founder), con la voglia di mettersi in gioco e la passione comune per il viaggio, il cibo e l’idea che le esperienze più autentiche sono nel rapporto diretto con la gente del luogo e non nelle classiche guide turistiche. Un modo di vedere il viaggio tutto nuovo ed emozionale.

L’opportunità di iniziare a fare sul serio arriva dopo che Foody vince la selezione ed entra all’interno del percorso di accelerazione di H-Farm Accelerator, uno dei più importanti acceleratori nel panorama italiano. Grazie a questo percorso il team si arricchisce di altri due compagni di viaggio fondamentali per lo sviluppo del progetto: Simone Campinoti (Frontend Developer) e Rishabh Jain (Backend Developer).

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Valeria Scotti, giornalista, copy, blogger. Davide Cavarretta, full stack developer, DevOps engineer. Ci occupiamo di contenuti digitali. Nel tempo libero, scriviamo liste della spesa.

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