Aspettando il ristorante di Barbieri: Bologna, io e il fidanzato sosia di Alessandro Borghese

Partenza Via Galliera, destinazione Via Murri: 2,9 km. Barbieri, questa è la distanza che presto mi separerà da te, e non posso che pensare a quanto la vita sia strana.

Perché io, che per lavoro cucino consonanti e vocali e da Napoli sono atterrata sotto i portici di Bologna innamorandomene perdutamente, so che un giorno riuscirò finalmente a incontrarti. O almeno me lo auguro. Nel tuo ristorante, quello che – recita il Corriere – aprirà dove c’è stata per decenni e decenni l’Antica Trattoria dello Sterlino.
Quegli incontri a cui pensi con pathos adolescenziale. Un incontro veloce, lungo anche solo una stretta di mano. Quando vuoi. Prima o dopo i pasti. Anche se durante sarebbe meglio.

Non vedo altre soluzioni. Masterchef no, non potrei mai. Ansia da prestazione e abilità culinarie, le mie, da rivedere.

Che poi la vita, ti dicevo, è davvero strana nei suoi ingredienti. A tal punto da propormi nel menù un fidanzato (prossimo marito) di Medicina, come te. E non uno qualunque. Uno che, se ci vai in giro, la gente si ferma a guardarlo. Poi, come da copione, li vedi mormorare: “Ma è lui, Alessandro Borghese?”. Agli eventi e rendez-vous gastronomici, appare chiaro, è strage continua di cuori. Una somiglianza fisica che, seppur faccia altro nella vita, si riflette nelle abbondanti ore che dedica ai fornelli.

Ma caro Bruno, torniamo a te. Perché io aspetto l’inaugurazione del tuo ristorante che, leggo, avverrà “intorno a maggio”. Non prendo impegni. Dico ‘no’ sin da ora anche alle domeniche di tortellini fatti in casa dalla suocera. E nel frattempo faccio ordine nel frigo, nella dispensa e pure tra i miei sogni, che tra pizze e sfogliatelle napoletane si è insediato lo Scrigno di Venere.
Lasciatemi sognare. Almeno il tempo di una cena.

Photo © Bruno Barbieri/Twitter