Pallotte cacio e uova e arrosticini abruzzesi, con tanto di record da superare, a Bologna

La fedeltà alla cucina tradizionale abruzzese in un piccolo locale al Pratello.

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Una domenica a pranzo, e noi seduti per la primissima volta a un tavolo dell’Orsetto d’Abruzzo. Un ristorante sincero – aperto dal lunedì al venerdì a cena, il sabato e la domenica anche a pranzo – i cui prodotti provengono da produttori abruzzesi come la Pasta Masciarelli o i formaggi che arrivano da Valle Scannese, in provincia dell’Aquila.

Ma il menù? Dal tagliere di salumi e formaggi abruzzesi dell’azienda agricola Valle Scannese alla Pizz’ e foglie, una pizza di mais cotta alla brace, tagliata e ripassata con cicoria e verdure di stagione.

Tra i primi piatti, le Tagliatelle all’uovo con ragù bianco di agnello, vitello e maiale, Il Timballo abruzzese ovvero una lasagna tipica bella ripiena, e ancora gli Gnocchi della Marsica (gnocchi di patate rosse strascinati con cicoria e salsiccia) e la Chitarrina alla Teramana con salsa di pomodoro e polpettine.

Tra i secondi, non possono mancare gli Arrosticini, spiedi di carne di pecora cotti alla brace, le Pallotte cacio e uova, classico piatto di recupero nelle vesti di polpette di formaggio e uova fritte e stufate nel pomodoro, e i contorni come la cicoria ripassata in padella con aglio rosso e polvere di peperone rosso, e le Patate di Avezzano cotte al forno con la buccia con aglio rosmarino e sale.

La qualità non si discute. La cura è in tutto. Dai fuori menù annotati sulla lavagna all’acqua in brocca, come le donne abruzzesi che ogni mattina con la conca andavano a prenderla alla fontana pubblica riempendo il contenitore diverse volte nel corso della giornata lungo il tragitto.

E se volete mettervi alla prova e scrivere un pezzo di storia, questo è il posto giusto. L’ultimo record, qui, appartiene a Filippo che, lo scorso giugno, ha mangiato ben 110 arrosticini.